Uno dei fenomeni sociali più diffuso negli ultimi anni è l’invecchiamento della popolazione. Ciò implica diverse conseguenze a livello sociale, economico e sanitario. Si pensi per esempio che in Italia, tra il 1955 ed il 1985, l’incremento totale della popolazione è stato del 18%, ma quello della popolazione di età superiore ai 60 anni è stato del 72%; e ancora, quello del numero di ultraottantenni è stato addirittura del 159%.

L’Italia, decennio dopo decennio, sta diventando un paese ultra ottuagenario: una popolazione più anziana? Sì, ma non per questo meno attiva o dinamica!

Vivere sempre all’attivo

Nonostante il trascorrere del tempo l’uomo e la donna possono ampliare le proprie conoscenze e competenze, dedicarsi alle proprie passioni, riscoprire hobby abbandonati durante gli anni dedicati al lavoro, nonché approcciarsi a nuove esperienze e attività.

L’importanza di incentivare la pratica di attività motoria in tutte le fasce della popolazione è ampiamente documentata dal mondo scientifico, basti ricordare che la sedentarietà rappresenta, per importanza, il quarto fattore di rischio per le malattie di tipo cardiovascolare e che tali malattie rappresentano circa il 45% di tutte le cause di decesso.

Se la promozione della salute ha senso e valore per qualunque segmento della popolazione, ancor più ne acquista nel caso della popolazione anziana.  Non esistono età in cui non si possano trarre benefici dall’essere fisicamente attivi. L’impatto dell’attività fisica sul processo d’invecchiamento fisiologico e l’entità dei rischi associati ad uno stile di vita sedentario spingono centri come il nostro a promuovere l’attività fisica tra la popolazione, indipendentemente da sesso o età.

Le forti evidenze scientifiche che sottolineano come anche moderate quantità di attività fisica possono esercitare un effetto protettivo sulla salute, spingono ad approfittare a piene mani di questo farmaco dai costi e dalle controindicazioni incredibilmente limitate, ma dai molteplici effetti benefici.

Perché un anziano dovrebbe fare attività motoria

A titolo esemplificativo elenchiamo una serie di fattori fisiologici generati dall’invecchiamento:

  • riduzione della frequenza cardiaca massima e della gittata sistolica
  • diminuzione della massima potenza aerobica
  • arteriosclerosi
  • riduzione della forza dei muscoli respiratori
  • minore efficienza degli scambi gassosi polmonari
  • riduzione della massa muscolare
  • osteoporosi

Altresì, una costante e duratura pratica motoria può avere effetti benefici su:

  • longevità
  • diabete e colesterolo HDL
  • densità ossea
  • funzione immunitaria
  • coronopatie
  • pressione sanguigna

Un anziano attivo è più autonomo

Da non scordare tutti gli effetti positivi legati agli ambiti emotivo e psicologico dell’anziano.

Nel campo dell’attività motoria, l’autoefficacia rappresenta dunque il grado di fiducia personale nelle capacità di eseguire un determinato compito motorio. Per l’anziano, tale fiducia è considerata quale fattore di cruciale importanza sia nella fase di avvicinamento all’attività fisica sia in quella di mantenimento. Inoltre, la rilevanza dell’autoefficacia risulta ulteriormente accresciuta dalla sua trasferibilità: la sensazione di essere in grado di fare un certo esercizio può essere istintivamente trasferita ad altre attività della vita quotidiana. Ciò significa, ad esempio, che la partecipazione a un corso di attività motoria può regalare, come premio aggiuntivo, un accrescimento della convinzione di poter svolgere compiti analoghi nella vita di tutti i giorni, andando così ad incrementare i livelli di autonomia personale.

Per concludere: gli anziani hanno maggiore probabilità di sperimentare gli effetti di una vita sedentaria. Il progressivo deterioramento delle capacità funzionali si traduce spesso nell’incapacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana: dall’andare a fare la spesa, al camminare, al salire le scale, all’alzarsi da una sedia, al poter far fronte all’igiene personale.

Come già detto, parte di questo declino appartiene al naturale processo di invecchiamento. Buona parte tuttavia, è ascrivibile all’adozione e al consolidamento di uno stile di vita sedentario. Ancora una volta l’attività fisica, o la sua assenza, può modificare in modo sostanziale qualità e aspettative di vita. È stato dimostrato da numerosi e recenti studi che gli anziani fisicamente attivi presentano livelli di funzionalità più elevati rispetto ai coetanei sedentari e che il declino funzionale si riduce (a parità di età) sino al 50% in coloro che sono fisicamente attivi.

Sono ormai numerosi gli studi che dimostrano inequivocabilmente che anche soggetti ultraottantenni sono in grado di affrontare adeguati programmi di allenamento ottenendo risultati impensabili; basta affidarsi a trainer qualificati capaci di proporre loro le soluzioni migliori per le esigenze personali.

Non è mai troppo tardi per iniziare a muoversi, ma mai rimandare a domani ciò che si può fare oggi!