Se siete qui, è perché anche state tornando in palestra o in piscina dopo le vacanze estive. Vogliamo darvi qualche dritta per iniziare al meglio la stagione senza correre rischi. Perché senza correre rischi? Il periodo di ripresa dell’allenamento non è da sottovalutare. Questo perché, se da un lato lo “stop” totale dall’esercizio fisico può consentire di “mettere” a riposo le articolazioni e i tendini, dall’altro questo arco di tempo è sufficiente ad innescare un certo grado di involuzione muscolare.

Come iniziare la nuova stagione sportiva

Ci vuole innanzitutto una buona dose di forza di volontà, oltre a un’accurata preparazione per approcciare nel modo corretto l’attività sportiva. In questo vi aiuteranno i nostri istruttori sempre pronti a seguirvi passo passo e a motivarvi a seguire ogni allenamento in modo corretto, efficace e mai noioso.

Bisogna sapere che, se si è saltata solo 1 settimana di allenamenti, i muscoli saranno ancora reattivi, né si sarà persa massa muscolare se si è stati fermi 2-3 settimane. Se invece le settimane di riposo dagli allenamenti sono state 4 o più, muscoli avranno bisogno di tornare ad allenarsi in modo più lento e progressivo, quindi è opportuno dedicare il giusto tempo a fasi di riscaldamento muscolo/tendineo prima di ogni sessione di allenamento e far precedere gli allenamenti specifici (di calcio, pallavolo, etc. etc.) da sedute di preparazione atletica più generali, così da riattivare in modo progressivo ogni meccanismo fisiologico del nostro corpo.

Quali esercizi privilegiare

È molto importante ri-abituare il corpo a una graduale attività aerobica partendo da esercizi che stimolano l’apparato cardiocircolatorio e respiratorio, privilegiando inizialmente ritmi medio/bassi per periodi più elevati per poi passare in modo graduale a lavori più qualitativi (intensità maggiori) per periodi più corti (variazioni di ritmo, fartlek, intervallo training).

Iniziare con esercizi base soprattutto full body per esercitare tutti i muscoli del corpo: bicipiti, tricipiti, quadricipiti, bicipiti femorali, pettorali, dorsali, deltoidi, tutta la muscolatura stabilizzatrice del rachide e ovviamente il “core”, fulcro da cui passano tutti i movimenti, sportivi e non, che quotidianamente affrontiamo.

Con il sopraggiungere dell’autunno, dei primi freddi e l’abbassamento delle temperature diventano fondamentali (soprattutto per gli sport praticati all’aria aperta) il riscaldamento iniziale e le fasi di stretching, o allungamento muscolare.

Il riscaldamento prepara non solo i muscoli, ma anche i tendini e i legamenti alle fasi più impegnative dell’allenamento, rendendo il corpo pronto ad affrontare i carichi interni e esterni cui si di troverà sottoposto durante i “lavoro centrale” di ogni seduta.

Lo stretching ha come obiettivo quello di aumentare la flessibilità e l’elasticità dei muscoli, diminuendo la pressione arteriosa, migliorando la coordinazione e più in generale a prevenire gli infortuni da sovraccarico o usura.

Da non dimenticare alimentazione e idratazione. Praticare uno sport comporta un dispendio energetico che deve essere supportato dalla giusta quantità giornaliera di alimenti ingeriti. Fare sport di prima mattina e a stomaco vuoto può essere un buon approccio per chi necessita di perdere kg in eccesso, resta il fatto che per muoversi (soprattutto a certi ritmi) servono energie e forze fresche., che solo una corretta alimentazione può garantire. È importante poi reintegrare la quantità di acqua persa durante gli allenamenti (anche in piscina si suda… pur accorgendosene di meno). Bere 1,5 / 2 litri al giorno può non essere sufficiente se durante la giornata svogliamo lavori fisici di un certo impegno e poi ci aggiungiamo anche un allenamento da almeno 1 ora.